sabato 30 aprile 2016
venerdì 22 aprile 2016
Giornata Mondiale della Terra #EarthDay2016
Oggi è il 22 aprile e dal 1970 si festeggia la Giornata della Terra - #EarthDay2016. L'istituzione di questa ricorrenza si deve al Senatore degli USA Gaylord Nelson che in seguito ad un grave disastro ambientale verificatosi in California l'anno precedete, decise che era necessario occuparsi maggiormente e più da vicino delle questioni ambientali.. e soprattutto portarle all'attenzione dell'opinione pubblica.
Il 22 aprile fu scelto per una ragione pratica: si trattava infatti di una data tra lo "spring break" (vacanze primaverili) e la successiva ripresa degli esami scolastici per favorire in questo modo anche il coinvolgimento degli studenti.
Negli anni la Giornata della Terra è diventata un'occasione per dare importanza al pianeta in cui viviamo e celebrarlo; è al tempo stesso un anniversario che mira a sensibilizzare i cittadini verso le questioni ambientali che riguardano tutti in prima persona.
Ultimamente è in costante aumento il numero delle imprese che decidono di impegnarsi in prima linea per difendere la Terra attraverso pratiche di responsabilità sociale (Corporate Social Responsibility) adottando un approccio #slow: innovazione, qualità dei contenuti e alto valore simbolico e valoriale delle azioni proposte.
Parleremo di questa tematica, attraverso esempi pratici di Big Brand e PMI, in occasione di #SBF016 - Slow Brand Festival - il prossimo 8 giugno @Villini Storici Università Cattolica - Altis. #EarthDay2016
Il 22 aprile fu scelto per una ragione pratica: si trattava infatti di una data tra lo "spring break" (vacanze primaverili) e la successiva ripresa degli esami scolastici per favorire in questo modo anche il coinvolgimento degli studenti.
Negli anni la Giornata della Terra è diventata un'occasione per dare importanza al pianeta in cui viviamo e celebrarlo; è al tempo stesso un anniversario che mira a sensibilizzare i cittadini verso le questioni ambientali che riguardano tutti in prima persona.
Ultimamente è in costante aumento il numero delle imprese che decidono di impegnarsi in prima linea per difendere la Terra attraverso pratiche di responsabilità sociale (Corporate Social Responsibility) adottando un approccio #slow: innovazione, qualità dei contenuti e alto valore simbolico e valoriale delle azioni proposte.
Parleremo di questa tematica, attraverso esempi pratici di Big Brand e PMI, in occasione di #SBF016 - Slow Brand Festival - il prossimo 8 giugno @Villini Storici Università Cattolica - Altis. #EarthDay2016
sabato 16 aprile 2016
Slow Brand Festival needs YOU!
In perfetto stile slow, Brandforum abbraccia l’idea che per raggiungere
traguardi “alti e importanti” le cose vadano fatte insieme. E’ per questo
che come redazione di BF vogliamo promuovere il concetto di “cultura diffusa e condivisa”,
ingaggiando in primis la community dell'Osservatorio.
In che modo? Interpellandovi in prima persona per capire quali sono a vostro parere gli Slow Brand presenti sul nostro territorio e, novità della II edizione di Slow Brand Festival, contribuire a scovare gli Slow Boss (http://brandforum.it/papers/1443/w-le-organizzazioni-lente-e-gli-slowboss).
In che modo? Interpellandovi in prima persona per capire quali sono a vostro parere gli Slow Brand presenti sul nostro territorio e, novità della II edizione di Slow Brand Festival, contribuire a scovare gli Slow Boss (http://brandforum.it/papers/1443/w-le-organizzazioni-lente-e-gli-slowboss).
Due i form che vi chiediamo di completare rubando qualche
minuto del vostro prezioso tempo, tra un impegno e l’altro, in modo
completamente anonimo.
Il primo riguarda le nomination per il migliore "Slow Boss": potranno partecipare sia aziende B2B o B2C sia i loro dipendenti e candidare il proprio "boss".
Un “capo” Slow è quella figura che a vario titolo in azienda, e non solo, ha il coraggio di rallentare a livello organizzativo (ciò non vuol dire né fermarsi né non essere in grado di stare al passo con il cambiamento), promuove tra i suoi dipendenti una modalità di lavoro più a misura d’uomo, così da permettere loro di avere più tempo, per far meglio (e non meno!) le cose.
Esempi pratici? Riduzione dell’orario settimanale di lavoro per garantire un clima felice in azienda; istituzione di programmi di affiancamento per le donne che rientrano dalla maternità o bonus per i neo papà; rimborsi ai dipendenti per le spese di cinema, libri e musei; inserimento di momenti (e spazi) ludici e di svago in azienda…
In estrema sintesi, un “capo gentile” che si prende cura dei propri dipendenti e li considera delle persone (più che lavoratori), che li sappia ascoltare e che sia in grado quindi di creare forme di “leadership illuminanti”.
Dove sono questi “capi gentili”? Aiutateci a trovarli! Ecco il link al form: http://www.surveygizmo.com/s3/2709592/Slow-Brand-Festival-2016-SBF016-Slow-Boss
Il secondo form, riguarda invece la possibilità di candidare la vostra Azienda o i progetti della vostra Agenzia di Comunicazione come case histories di Slow Brand Communication; oppure ancora segnalandoci quelle realtà aziendali che conoscete e che scelgono di essere Slow in relazione alle loro attività di comunicazione.
Sono due gli aspetti da considerare per la categoria Slow Communication: da un lato le attività di comunicazione esterna, sia on sia off line (per esempio attraverso spot creativi di qualità, approfondimenti o video lunghi per il web, punti vendita esperienziali che non hanno come fine ultimo solo la vendita ma che mirano a trattenere il consumatore al loro interno), dall’altro le attività di comunicazione interna (per esempio attività per i dipendenti che promuovano la “work-life balance”, oppure la trasformazione dalla sede aziendale in piattaforma relazionale per instaurare un rapporto unico e più duraturo con i collaboratori interni).
Per partecipare e farci sentire la vostra voce su questa tematica: http://www.surveygizmo.com/s3/2709646/Slow-Brand-Festival-2016-SBF016-Slow-Communication
Essendo un Festival Slow, abbiamo deciso di fare le cose con
calma.. avrete infatti tempo fino al 9 maggio per inviarci le vostre
nomination.
I casi in short list saranno poi presi in esame da una “giuria tecnica”
selezionata tra accademici, esperti del settore e giornalisti, oltre che dalla
redazione “senior” di Brandforum.
I vincitori saranno proclamati durante il prossimo Slow Brand Festival - #SBF016 (8 giugno, 14. 30 Villino
storico – ALTIS – Università Cattolica, Via San Vittore – 18)
Ricordiamo che gli studenti “under 30”, appartenenti all'ambito accademico che vogliono contribuire alla ricerca delle nomination, possono
scrivere ad alessandra.olietti@branforum.it (nostro
redattore senior e project manager dell’evento) per avere più informazioni
sulle modalità di raccolta dei casi!
Condividiamo la cultura #slow!
martedì 12 aprile 2016
W le organizzazioni lente e gli #SlowBoss
Per gentile concessione di Patrizia Musso, Direttore e Fondatore Brandforum.it
Link: http://brandforum.it/papers/1443/w-le-organizzazioni-lente-e-gli-slowboss
Link: http://brandforum.it/papers/1443/w-le-organizzazioni-lente-e-gli-slowboss
“Presto che è tardi! È tardi, sai? Io sono già in mezzo ai guai!
Neppure posso dirti "ciao": ho fretta! Ho fretta, sai?”
Così esordiva nei lontani anni ’50 un personaggio di un noto film di Walt
Disney (Alice nel paese delle Meraviglie, nato nel 1862 dalla
fantasia dello scrittore Lewis Carroll) che mi ha sempre affascinata: il Bianconiglio,
un buffo, rotondo, coniglio con tanto di panciotto e con un grosso orologio a
cipolla in mano.
Correva, allora, per rispondere alle aspettative della sua boss-la
Regina di Cuori, pronta a tagliar teste a chiunque non rispettasse i suoi
desideri. E Alice, con il suo disarmante pacifico sguardo, non riusciva a
trovar ragione di cotanto stress..
Un po’ come un’Alice 3.0, da qualche anno a questa parte provo a guardare
il mondo delle imprese con lo stesso approccio: perché dobbiamo continuamente
tutti correre?
Le persone-Bianconiglio mi rispondono come negli anni ’50, palesandomi la
presenza di tanti brand-Regine di cuori: c’è la crisi, i mercati sono dinamici,
l’evoluzione è continua… Ma, dal mio punto di vista, essere #slow -
quindi avere il coraggio di rallentare a livello organizzativo - non
significa né fermarsi né non essere in grado di stare al passo con il
cambiamento. Vuol dire invece trovare, tutti, una modalità di lavoro più a
misura d’uomo. Tutti siamo stufi di correre, sottoscritta compresa. Tutti
sogniamo di avere più tempo, per far meglio (non meno) le cose.
E allora ben vengano le aziende che oltre a contemporanee dinamiche
di welfare (maggiordomo aziendale, asili interni, orari di lavoro
flessibili, volontariato aziendale, corsi di yoga e pilates….), mettono in
campo momenti di riflessione (quindi trovano “nuovi” tempi) anche per discutere
di tematiche che vanno ad accrescere il senso del progetto di vita lavorativa
(futura o attuale). Al proposito, avevo trovato interessante la partecipazione
di Luxottica al dibattito aperto “Il Tempo delle Donne”,
ideato dal Corriere della Sera alla Triennale di
Milano qualche anno fa. Come si leggeva nel comunicato aziendale: “Matrice
comune dei racconti: l’importanza di individuare la propria, personale
vocazione per costruire, in modo coerente, il proprio percorso lavorativo e
progetto di vita. (…) Luxottica, da sempre impegnata nella valorizzazione del
talento e nello sviluppo di progetti a sostegno della leadership femminile (il
35% delle posizioni chiave in azienda è affidato a manager donne), porta la
testimonianza di..” (Fonte: http://www.luxottica.com/it/vocazione-lavoro-progetti-vita-tempo-donne)
Una scelta che se da un lato manifesta un tratto di coerenza del brand
(vista la sua attenzione al tema della leadership femminile), dall’altro rivela
concretamente la sua disponibilità a dedicare del tempo anche a momenti di
scambio di idee. Proprio questo è uno degli elementi - a mio parere - chiave
dell’essere (anche offline) uno #SlowBrand, visto il già elevato
tempo dedicato alle conversazioni fra aziende/persone nel mondo online.
Dal mio punto di vista, quindi, essere marcati come “organizzazioni lente”
diventa un complimento, motivo di orgoglio, e apre una nuova prospettiva di
business-etico alle imprese del futuro. Non a caso, dallo scorso anno,
brandforum.it promuove un evento culturale inedito: lo Slow Brand Festival (realizzato
in collaborazione con Bruno Contigiani, Fondatore dell’Associazione L’Arte del Vivere con Lentezza, e con la partnership istituzionale di ALTIS e ALMED dell’Università
Cattolica di Milano).
Si tratta di un momento di dibattito aperto,
che si propone anche di festeggiare e premiare quei brand, grandi e piccoli,
che con coraggio e lungimiranza cercano di allontanarsi dal modello
del brand Regina di Cuori per abbracciare un nuovo senso d’impresa,
pur senza dimenticare il senso di profitto che le anima. Esser #slow non
significa certo trasformarsi nella Croce Rossa, rischiando di cadere nella
storpiatura moderna del green washing, ma nel guardare alle persone che
compongono il dna delle imprese, come tali: persone, non solo numeri.
Quest’anno, visto il grande successo della passata edizione (v. http://www.brandforum.it/papers/1359/sbf-programma-dell-evento)
proveremo a bissare con #SBF016 l’8 giugno dalle 14.30 (all’interno
della X Giornata Mondiale della Lentezza), in una
suggestiva cornice: un villino storico, nel centro di Milano in via S.
Vittore 18, sede di ALTIS, nascosto alla vista dei più grazie al suo essere
collocato all’interno di un parco …
La sfida di quest’anno è portare avanti il dibattito avviato la passata
edizione coinvolgendo ancora una volta accademici, giornalisti e prestigiosi
referenti di grandi ma anche piccole imprese (sovente lontane dai riflettori di
mass e new media). Si può essere #slow attraverso la comunicazione esterna/adv (con spot creativi di qualità), il
web (con la costruzione di approfondimenti, video lunghi...), i punti vendita (tramite la costruzione di esperienze che affiancano il momento di puro sales), ma anche tramite i modi di gestire l’organizzazione (e le
persone che la animano). E al termine della serata, come lo scorsa edizione,
proveremo a premiare ancora una volta gli Slow Brand
del 2016, grazie alle nomination fatte da un gruppo di giovani
under30. Perché, dopo tutto, gli Slow Brand dovranno rendere sempre più
conto a loro, le nuove generazioni di lavoratori, attenti ai luoghi
di lavoro (oltre alla giusta e sana remunerazione) e anche a come sono i loro
capi.
Già, perché come recita l’esito di una recente
ricerca dell’Università Bocconi “Basta urla in ufficio: con il capo gentile
si produce di più”. Tra i casi emergenti dalla ricerca quello di Google con
il motto di Larry Page, AD di Google, “Lavorare meno per vivere meglio”, che
propone la necessaria riduzione dell’orario settimanale di lavoro per garantire
un clima felice. Sono finiti dunque i tempi dell’elegia del manager costretto a
lavorare oltre alle canoniche 8 ore per dimostrare le sue capacità? E ancora Benetton,
che ha ideato un programma di affiancamento per le donne che rientrano dalla
maternità e corsi di “educazione positiva” per genitori. Una soluzione che
rivela “il lato oscuro” di quei dipendenti che hanno scelto di essere anche
genitori oltre che lavoratori. Infine Cucinelli, la nota azienda
del cachemire, che rimborsa ai suoi dipendenti le spese per cinema, libri e
musei (Un bonus culturale sino a 1000 euro). Perché anche il cervello ha
bisogno di essere nutrito, in modo lento
(Fonte dei casi: http://www.eudaimon.it/wp-content/files_mf/1459847440Repubblica_5apr16.pdf).
(Fonte dei casi: http://www.eudaimon.it/wp-content/files_mf/1459847440Repubblica_5apr16.pdf).
Insomma, i modi per essere #slow sono tanti e
diversificati, da tarare secondo la personalità di ciascun brand. Non esiste
una ricetta unica per tutti, ma tante aziende, con coraggio, possono
trasformarsi in eccellenti #SlowBrand, con la complicità di AD e
Presidenti in grado di creare modelli di leadership “illuminati”. Proprio
all’interno di questo solco si inserisce una novità delle nomination:
quest’anno infatti oltre agli #SlowBrand valorizzeremo comunicativamente
anche gli #SlowBoss: persone che a prescindere dal grado di anzianità
aziendale, sono accomunati dal possedere un’elevata (e naturale) capacità di
Leadership #slow, in grado di tenere i ritmi veloci e - quando serve - di
introdurne di lenti (dedicati persino a momenti o eventi ludici!), che sanno essere gentili e sanno ascoltare le proprie
persone anche seguendo una logica bottom-up.
Mi direte: ma un capo così in azienda non esiste!
Io ho la fortuna di averne incontrati già diversi in varie realtà italiane,
grandi e piccole. Per proporre le vostre nomination (e motivazioni),
potrete compilare in modo anonimo un form entro il 9 maggio 2016 (il
link al form sarà disponibile nei prossimi giorni).
Nella serata dell’8 giugno, grazie al lavoro di una Giuria Tecnica composta
da giornalisti ed accademici, proclameremo anche lo #SlowBoss_SBF016
“Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo:
niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa!
Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe!" (Alice)
Per ulteriori info sull'evento e per gli aggiornamenti sui vari speaker
della giornata, seguiteci sul nostro blog!
Per ulteriori info sul concetto di #SlowBrand http://www.francoangeli.it/Ricerca/scheda_libro.aspx?CodiceLibro=244.56
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