Per gentile concessione di Brandforum, condividiamo un approfondimento di Alessandra Olietti (Redattore Senior dell'Osservatorio) dedicato alla nuova campagna slow di Avon.
Link diretto al paper: http://brandforum.it/papers/1470/specchiospecchio-il-valore-della-bellezza-secondo-avon
Avon (www.avon.it), azienda che da 130 anni è sinonimo
di bellezza - innovazione - ottimismo ed è specializzata nella vendita tramite
presentatrici, lancia una nuova campagna per le donne, basata sul
concetto di “credere in se
stesse”.
Sulla
scia di Dove(http://brandforum.it/papers/1313/dove-legacy-eredit%C3%A0-di-bellezza)
che teorizza la “real beauty”,
e di Motivi(http://brandforum.it/papers/1334/motivi-made-on-me)
che esorta a modellare i vestiti sul proprio corpo e non il contrario, anche
Avon vuol rendere speciale la giornata di centinaia di donne, attraverso un
semplice messaggio.
Non è insolito che un brand come Avon lanci una campagna di questo tipo essendo da sempre la sua mission l’aiutare le donne a credere di più in loro stesse, creando un vero e proprio passaparola di positività e ricordando all'universo femminile il suo valore.
Come? Per un intero giorno Avon ha posizionato uno specchio interattivo presso il centro commerciale “Torri Bianche” di Milano, registrando le reazioni che centinaia di donne hanno avuto di fronte ai messaggi che comparivano sullo schermo, personalizzati rispetto a look, stile e personalità. “Da sola conquisterai il mondo”, “Mi piace il tuo look! Questo si che è stile!”, “Ti sei guardata bene? Oggi sei bellissima!”... Il risultato? L’umore di tutte coloro che hanno interagito in modo spontaneo con lo “Specchio” pare essere migliorato: si sono sentite più belle e sicure, e hanno contagiato positivamente le altre donne intorno a loro.
In questa occasione il brand non si è voluto svelare per non distrarre e influenzare le partecipanti, ma ora Avon vuole condividere questa esperienza di valore con tutte le altre donne, per dimostrare che basta un semplice messaggio per rendere speciale un giorno. A questo proposito, è stato realizzato un video (https://www.youtube.com/watch?v=OX1XmTkCmVc) in cui sono state raccolte le reazioni di coloro che hanno avuto l’occasione di entrare in contatto con questo “specchio interattivo”.
(Ph.
Avon)
Inoltre con la campagna #SpecchioSpecchio viene data l’opportunità di vivere la stessa esperienza anche a tutte coloro che non l’hanno provata direttamente al centro commerciale, grazie all’applicazione web “avonallospecchio.it” (https://avonallospecchio.it/): chiunque ha la possibilità di caricare una foto, chiedendo alla specchio di svelare un messaggio di positività.
Il brand esorta poi a condividere sui social le foto con l’hashtag #SpecchioSpecchio per rendere virale il progetto e stimolare un passaparola tutto femminile, all'insegna del buonumore e della felicità.
Questa iniziativa si inserisce in un anno speciale per Avon: è stato lanciato il nuovo statement “Il Valore della Bellezza” e si festeggia il 50° compleanno del brand in Italia che prosegue la sua mission per valorizzare il mondo femminile e i suoi valori che vanno oltre la bellezza esteriore.
A nostro parere il progetto descritto si inserisce tra quei “casi-slow” che Brandforum sta indagando da diversi anni ormai. Le ragioni?
La mission: valorizzare le singole
personalità in modo “naturale” e non “costruito”, dando così importanza alle
persone in quanto tali e non alla loro immagine, è sicuramente slow.
Al tempo stesso la modalità di trasmissione del messaggio è slow:
non è stato, infatti, reso pubblico il brand name durante l’esperimento al supermercato
e nonostante sia un marchio che si occupa di vendita di articoli di bellezza,
non mostra nessun prodotto capace di valorizzare le protagoniste.
Inoltre sono slow le tempistiche e i mezzi:
l’esperimento si è svolto offline in un supermercato, ma non è stata
un’occasione “one-shot”
di contatto con il pubblico, in quanto la campagna si declina poi in altri
tempi e modalità sul web così da generare un'incrementata attenzione nel
pubblico e dilatare il contatto tra quest’ultimo e il brand.
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